Egregio Ministro Tremonti,
ormai, anche internazionalmente, Le riconoscono doti di analista economico fuori dal comune; uno dei pochi che ha riconosciuto l'avvicinarsi del Disastro prima che esplodesse.
Ma, mi permetta, Lei non è più soltanto un opinionista del Corrierone. E' anche e soprattutto Ministro di questa Repubblica.
Come tale, ci sono dei momenti in cui il vero statista deve essere cinico e contro-corrente per il bene comune. In caso contrario verrà ricordato come un semplice La Russa o Rutelli....facili a dar fiato alle trombe ma sostanzialmente dei gusci vuoti.
Concordo con Lei che la terapia che più volte ha suggerito per la soluzione di questa crisi sistemica, ovvero la riforma del Sistema Finanziario Mondiale, è corretta.
Ma bisogna prendere atto che i vari Paesi stanno andando nella direzione opposta, attuando ognuno separatamente delle iniezioni di morfina keynesiana nella speranza di poter riprendere un giorno a ballare sul baratro (a proposito...che fine ha fatto l'idea ottima dei Bond europei?...la Germania pensa di salvarsi la pelle da sola, vero?).
Mi sia quindi consentito di suggerirLe alcune cosine da fare IMMEDIATAMENTE:
1) "A ognuno il suo": spacchettare l'INPS in tanti piccoli fondi pensionistici da privatizzare.
2) "Non c'è trippa per gatti": bloccare le assunzioni statali a tempo indeterminato.
3) "Qui NON si sana": chiudere almeno il 30% dei nosocomi italiani e di almeno il 70% le prestazioni sanitarie pagate dallo STATO (se le Regioni si oppongono sono sicuro che saprà come ricattarle....)
4) "Si salvi chi può": evitare la creazione di altre "bad company"; chi deve fallire fallisca (sto pensando ad alcune Banche...).
Lei ha spesso giustificato il mancato intervento su questi temi con la questione della "coesione sociale".
Tuttavia le cose stanno andando in un modo tale che la "coesione sociale" si sta di fatto già sfaldando giorno per giorno.
A Lei decidere se fermare le crepe oppure lasciar cadere la diga. E non abbia paura delle manifestazioni e dei masanielli; in questa situazione hanno tutti respiro corto e "fortunamente" il corporativismo italiano è così sviluppato che se si favoriscono delle categorie ce ne sono altrettante che si ribellano.
Meglio scontentare parzialmente tutti!
Vede....adesso siamo nella fase di stanca.
Dipende in gran parte da Lei evitare che la stanchezza diventi rabbia.
Suo,
azimut72