<$Achab, Moby Dick, credit crunch$>

Sunday, September 23, 2007

Dialogo semiserio con l'amico immaginario GT

Azimut72:"Ciao Giulio, come stai?"
GT:"A parte la solita acidità di stomaco direi bene...e tu?"
A:"Come vuoi che vada? si tira la carretta dando il mio piccolo contributo al PIL italiano. Se non fosse per mio figlio già avrei seguito le orme di Cincinnato. A proposito, che ne pensi della crisi dei mutui subprime? Lo sai che nella mia Azienda già stanno pensando ad un nuovo taglio del Personale?"
GT:"E già...brutta storia questa!! dove si evidenzia tutta la pazzia della Globalizzazione così come è stata ideata e attuata".
A:"Vero! ultimamente ho pensato spesso a quello che hai scritto sui tuoi libri. Se ti avessero dato retta!"
GT:"Non avrei comunque potuto fare granchè. Al giorno d'oggi, parlare al G8 di Dogana è come se improvvisamente si proiettasse un film porno al cinema dell'Oratorio!!! Eppure, come sarebbe utile alzare delle barriere adesso che il dollaro è a 1,41 contro l'Euro"
A:"Sono d'accordo...ovviamente, barriere temporanee!! non dobbiamo scordarci che, anche se moderati, siamo comunque dei liberisti!"
GT:"Parole sante! Basterebbero 2 o 3 anni di politiche protezioniste per far bollire i "global-polli" nel loro brodo per poi toglierle di nuovo e riattivare la concorrenza. Ma ormai, anche queste politiche di "fine tuning" sono considerate strambe e così l'Europa si ritrova a dover scegliere tra ammazzare l'export o vedere crescere l'inflazione!!! Se ci penso mi viene una rabbia!!"
A:"Occhio!! attento alla tua acidità di stomaco! Lo sai che arrabiarti fa male!"
GT:"Sì, hai ragione. Devo stare calmo. Ma lo sai quante vignette denigratorie, quante battute radical-chic ho dovuto subire per le mie posizioni anti-globali!..che poi così anti-globali non sono"
A:"Dai Giulio, non te la prendere! non ci potevi fare niente. Intorno all'inizio degli anni '90 ha vinto la teoria della "distribuzione del rischio finanziario" e della "crescita indefinita". Gente come Alan Greenspan ha basato un'intera carriera...e che carriera...su queste baggianate"
GT:"Tutto questo per gonfiare i guadagni delle Corporate e trovare nuovi mercati..."
A:"Sei forse d'accordo con i no-global?"
GT:"Per carità...ma forse, su questo, non hanno tutti i torti. Fino ad ora, la Globalizzazione è stata solo uno strumento per aumentare la platea dei consumatori ed i profitti delle Corporate a discapito dei principi fondanti della civiltà occidentale."
A:"E' difficile darti torto. Cosa pensare dei rapporti commerciali con la Cina, un Paese così poco "politically correct" ma così tanto comodo in termini economici? Cosa pensare delle relazioni pericolose con gli sceicchi mediorientali? Quando il Papa si appella alle perdute radici cristiane del mondo occidentale è proprio questo che ci vuole ricordare. Se gli affari vengono prima del rispetto della persona umana non ti puoi stupire se qualche pazzoide abbatte le Torri Gemelle di New York...questo è il vero peccato originale della nostra civiltà!"
GT:"....e che avrà conseguenze disastrose e molto pratiche nei prossimi mesi. Già adesso non oso pensare alle destabilizzazioni che saremo costretti ad affrontare quando gli sceicchi e i cinesi inizieranno a vendere le loro capitalizzazioni in dollari."
A:"Già...la Cina...con un sistema creditizio come quello dovremo prepararci alle montagne russe!!! Ma dell'Italia cosa ne pensi? Riusciremo a cavarcela?"
GT:"Fortuna che le famiglie italiane sono in gran parte proprietarie della loro casa e che le nostre banche non sono mai state generose. Secondo me siamo messi meglio di altri...."
A:"...se non fosse per il debito pubblico!"
GT:"Ancora questo debito pubblico!! Non ti ci mettere anche tu!!! Non possiamo ammazzare la nostra economia per ridurlo!"
A:"Tantomeno possiamo ammazzarla crogiolandosi in questo mare di inutile Spesa Pubblica. Secondo me, quando sei stato al Governo non hai fatto abbastanza."
GT:"La Spesa si può sostenere se incentivi l'Economia. E' quello che ho cercato di fare!"
A:"Con il ponte di Messina? Ma va là...! Alla fine i debiti bisogna pagarli!!! Bastava ridurre all'80% il rapporto debito/Pil che oggi l'Italia sarebbe stato un altro Paese!!....e invece tu e i tuoi colleghi avete sprecato 5 anni di Governo nel tentativo inutile scimmiottare la dottrina Reagan...che poi, a ben vedere, neanche lui è stato così largo di manica. Quando doveva tassare ha tassato. E questo lo rende ancora più splendente nell'Olimpo del xx secolo."
GT:"Hai deciso di farmi arrabbiare? Cosa ne sai tu della concertazione, della lobby confindustriale, dei Farmacisti, di Berlusconi & co. etc..etc..? Prova ad approvare tu certe disposizioni quando devi mediare con menti eccelse come Bondi, Gasparri e Buttiglione!!"
A:"Hai ragione! non ne so niente!! So solo che gli Italiani si aspettavano il cambiamento mentre ancora oggi i tuoi colleghi si eccitano solo quando parlano della Rai!!! Peccato! Un'occasione storica mancata per diventare un Paese Normale. Meglio che me vada...."
GT:"Dai! non fare così...dammi fiducia di nuovo e vedrai che stavolta non ti deluderemo!"
A:"No, lascia stare...l'entusiasmo mi è passato. Vi lascio alle vostre spartizioni di potere. Ciao e salutami il tuo intelligentissimo amico Cicchitto!"

Monday, September 03, 2007

Perchè gli Americani rimangono in Iraq?

I Britannici lasciano l'Iraq e gli Americani rimangono praticamente soli.
E' il momento giusto per chiedersi: "Perchè gli occidentali, guidati dai soliti Americani, sono intervenuti in Iraq?"

Diffusione della Democrazia? Balle!!...se fosse così cosa aspettiamo ad andare in Cina?
Lotta al terrorismo? Forse...in ogni caso, rimane un motivo collaterale. Sudan, Yemen e lo stesso Pakistan avrebbero avuto la precedenza.
Allora...per il petrolio? BINGO!!!!!
Qualche cifra e alcune considerazioni al contorno renderanno meglio l'idea.
L'attuale domanda mondiale di greggio è pari a 86 mb/d (millions barrels per day) contro una produzione media pari a circa 85 mb/d di cui 31 mb/d (36%) prodotti dai Paesi che fanno parte del cartello dell'OPEC.
L'Iraq, membro OPEC, produce ufficialmente circa 2,2 mb/d, vale a dire il 7% della produzione OPEC e il 2,5% della produzione mondiale.

Supponiamo adesso di cancellare l'Iraq dalla scena mondiale.

La produzione mondiale di greggio scenderebbe improvvisamente a 83 mb/d.

Ipotizzando una crescita direttamente proporzionale tra i prezzi del petrolio e il rapporto domanda/offerta (...pura teoria, ma stiamo giocando), la mancanza dell'Iraq si tradurrebbe in un incremento intorno ai 2 dollari/barile (prendendo l'attuale base di circa 73 dollari/barile).

Ecco quanto valgono le vite dei soldati americani in Iraq.

Se vi sembra poco, aggiungiamo alcune considerazioni.

a) La mia stima, puramente teorica, è però anche molto ottimistica. Infatti, l'Iraq non è un semplice produttore ma un calmiere dei prezzi. Il suo petrolio è facile da estrarre e facile da trasportare. Non altrettanto si può dire dell'Alaska, del Mare del Nord, del Kazhakistan (solo per fare qualche esempio). Di conseguenza, la mancanza dell'Iraq avrebbe un effetto sui prezzi più che direttamente proporzionale.

b) Se gli Americani stabilizzassero la situazione politica, la produzione irachena potrebbe rapidamente raddoppiare, fino a 4 mb/d. Le stime attuali parlano di raggiungere questi livelli entro il 2010 (... anno in cui dovrebbe diventare produttivo anche il progetto Kashgan in Kazhakistan). In area medioorientale, quella con meno costi di estrazione e migliore qualità del greggio, solo l'Arabia Saudita e l'Iran hanno una capacità potenziale maggiore (le stime parlano di circa 10-13 mb/d in totale).

c) la quota di produzione irachena diventa ancora più significativa alla luce dell'"Oil Conundrum" ovvero del picco di produzione del petrolio. Non è certo se si è raggiunto il picco. Di certo, molti grossi giacimenti sono in crisi (Alaska, Gulf of Mexico, Mare del Nord, Barhein) e ulteriori incrementi di produzione richiederanno investimenti elevati, costi ragguardevoli e sfide tecnologiche non banali. E' mia opinione personale, che non vedremo mai più prezzi al di sotto dei 65 dollari/barile.

d) anche se non sono personalmente d'accordo, a dar retta alle maggiori istituzioni economiche internazionali, la crescita economica mondiale nei prossimi anni sarà ancora molto sostenuta (4-5%). La domanda di petrolio sarà quindi in crescita a fronte di un'offerta stagnante (la IEA stima 2-3% annuo). La competizione tra le nazioni per ottenere greggio a buon mercato sarà sempre più forte e si "combatterà" anche sul fronte delle piccoli produzioni locali. Presiedere l'Iraq, per giunta in mezzo al Medio-Oriente, è importante.

e) L'Occidente, e il suo stile di vita, dipende dal petrolio. Questo è particolarmente vero per gli Stati Uniti ma non solo...Ci sono buone prospettive sul fronte delle energie rinnovabili ma, a meno di "rivoluzioni" tecnologiche, queste prospettive sono di lungo termine. Per i prossimi 20/30 anni dovremo combattere per ogni singola goccia di petrolio. Questo gli Stati Uniti lo sanno.

Ringrazio quindi i soldati statunitensi per aver "calmierato" i prezzi del petrolio in questi ultimi 10 anni (nonostante si sia passati dai 28 dollari/barile del 2001 ai 74 dollari/barile di oggi) e aver permesso la recente crescita economica mondiale .

Ad oggi, solo gli Americani hanno il diritto di chiedersi se 2 dollari/barile valgono la vita di migliaia di giovani e i profitti milionari della Corporate America.

Però, da purista, avrei preferito meno ipocrisia. Quando sento parlare di esportare la democrazia incomincia a venirmi l'orticaria.

Ma forse questa ipocrisia è necessaria per un'Occidente ormai incapace di combattere (in tutti i sensi) per i suoi interessi e incapace di riconoscersi. Non sono più molto convinto che gli inglesi sarebbero ancora capaci di attraversare l'Atlantico per difendere le Falkland...

Un'Occidente che preferisce avere atteggiamenti "buonisti" guidando i Suv e leggendo i "reportage" di Lilli Gruber...

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fonti: Oil market report (IEA)

lettura interessante: Daniel Litvin su Ethical Corporation

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