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Friday, August 10, 2007

Credit Crunch - Io diffido dei "pompieri"

Un po' in ritardo rispetto alle mie previsioni è arrivato il Credit Crunch.
Per adesso si tratta di una grossa crisi finanziaria e c'è da sperare che tale rimanga.
Tuttavia, il mio "pessimismo cosmico" mi spinge a pensare che dalla Finanza si passi Economia (...e, quindi, a tutti noi...).
Gli indizi sono parecchi. Mi limito a descriverne qualcuno.
Primo. La crisi è nata perchè qualcuno non ha i soldi per pagare, ovvero è una crisi caratterizzata dall'insolvenza del debitore (in particolare, il debitore americano). La massa di liquidità, presunta e intangibile, che i mercati vantavano (con boria) fino a qualche settimana fa, sta andando letteralmente in fumo. Motivo? Semplice...il consumatore americano, oberato dai debiti e da un'architettura finaziaria degna di Dalì, non ce la più ad onorare il prestito.
Secondo. La domanda che sentirete ripetere in questi giorni è: quanto è grande il Credit Crunch? Ieri abbiamo saputo che le "verginelle" Banche Europee hanno investito pesantamente nei titoli "leveraged". Già questo, di per sè, è abbastanza grave. Presto, però, sentirete parlare di altri importantissimi attori del mercato: i Fondi Pensione americani. Sapete cosa significa? nella migliore delle ipotesi, pensioni più basse e meno liquido da investire sulle industrie (e, quindi, su noi poveri lavoratori).
Terzo. Il comportamento delle Banche Centrali è molto sospetto. Fino a ieri tranquillizzavano i mercati con frasi del tipo "non ci faremo influenzare dalla volatilità dei mercati". Improvvisamente iniettano liquidità per venire in soccorso delle banche. Questo comportamento mi fa pensare che i "buchi di bilancio" siano enormi e interessano Banche di primaria importanza (presto scopriremo chi). Dimentichiamoci per un po' prestiti facili!!!
Mi fermo qui ma tutto lascia presagire una frenata dei consumi e, in primis, dell'economia statunitense in un momento in cui il deficit è altissimo e ci sono forti rischi di rincari sul fronte delle materie prime.
Forse mi sbaglio, ma prevedo una caduta del dollaro per deprezzare il debito (olre a quella a cui abbiamo già assistito). Vediamo se ci azzecco.
Per chi volesse approfondire, invito i miei lettori a leggere le opinioni di Roubini e Jubak.
Tuttavia, a onor del vero, ci sono anche i "pompieri". In tal senso, invito a leggere Luca Paolazzi su ilSole24Ore di oggi.
La loro tesi è che la crisi rimarrà solo finanziaria perchè l'economia mondiale è forte e può fare a meno anche di un'America in temporanea crisi.
Io non ci credo.
Continuo a ribadire che è stato il deficit americano ha finanziare la crescita economica mondiale. Ad oggi, il valore totale del deficit USA è più alto del surplus di tutto il resto del mondo che conta (Europa+Giappone+ Cina...e c'è spazio anche per il Medio oriente e qualche Paese Sudamericano).
Se gli Stati Uniti entrano in recessione saranno dolori per tutti.
Liberi di pensarla in altro modo ma io che sono maligno, in questo momento, diffido dei "pompieri" alla Paolazzi. Anzi...mi chiedo...non è che qualche Banca italiana o qualche industriale italiano ha messo troppo le mani in pasta nel Credit Crunch?