Benedetto XVI, la Turchia e...Jean Valjean
A qualche settimana dal viaggio del Papa in Turchia sento il bisogno di esprimere qualche considerazione sul rapporto tra Cristianesimo e Islam.
Nei confronti della pubblica opinione musulmana, Benedetto XVI ha ottenuto un indubbio successo mediatico superando le angosce che si erano delineate alla vigilia della sua visita e che io stesso avevo, erroneamente, intravisto.
Tale successo si riassume essenzialmente in due passi: la preghiera con il Gran Muftì alla Moschea BLU di Istanbul e la dichiarazione di appoggio del Vaticano all'ingresso nell'Unione Europea della Turchia.
Così, il Papa si è fatto "servo" (Mt, 20, 26-28). Con un atto di fede si è scrollato di dosso la "paura" (Mt, 14, 27-32), ha tentato la "riconciliazione" secondo i principi della carità (Mt, 5, 22-24) e si è aperto al dialogo.
Di conseguenza, da cristiano e da cattolico, non posso non ammirare l'alto profilo che questo Papa sta dando al suo operato ma, allo stesso tempo, non posso esimermi dal sottolinearne i rischi.
Nei confronti della pubblica opinione musulmana, Benedetto XVI ha ottenuto un indubbio successo mediatico superando le angosce che si erano delineate alla vigilia della sua visita e che io stesso avevo, erroneamente, intravisto.
Tale successo si riassume essenzialmente in due passi: la preghiera con il Gran Muftì alla Moschea BLU di Istanbul e la dichiarazione di appoggio del Vaticano all'ingresso nell'Unione Europea della Turchia.
Così, il Papa si è fatto "servo" (Mt, 20, 26-28). Con un atto di fede si è scrollato di dosso la "paura" (Mt, 14, 27-32), ha tentato la "riconciliazione" secondo i principi della carità (Mt, 5, 22-24) e si è aperto al dialogo.
Di conseguenza, da cristiano e da cattolico, non posso non ammirare l'alto profilo che questo Papa sta dando al suo operato ma, allo stesso tempo, non posso esimermi dal sottolinearne i rischi.
Al riguardo, vorrei solo ricordare che non esiste esempio di una Chiesa cristiana libera in uno stato islamico, a meno di accettare un rapporto di sostanziale subordinazione.
Inoltre, le pochissime democrazie del mondo islamico, compresa la Turchia, sono comunque ben lontane dai principi di misericordia e liberalità presenti, seppur tra mille distinguo, nel mondo occidentale.
Sarebbe lungo fare un'analisi storica sul perchè questo avvenga.
Ma avviene e bisogna prenderne atto.
D'altra parte, lo stesso Gesù, accortosi dell'inutilità della predicazione di fronte all'Ipocrisia, "rovesciò i tavoli" (Mt, 21, 12-13) al Tempio eseguendo un atto che, per lo meno, definiremmo energico.
Chi scrive è convinto che Roma e l'Occidente siano in pericolo.
L'apertura evangelica verso l'altro funziona se anche la controparte è in ricerca di Dio e non è sicuro di possedere la Verità. Al riguardo, si pensi al bellissimo atto di misericordia che il vescovo di Digne esegue nei confronti di Jean Valjean (ne "I Miserabili" di Victor HUGO) e che intesse nel profondo la nostra cultura occidentale (...laica!!, in questo caso).
Nonostante ammiri questo Papa e la sua dottrina, ritengo però che Benedetto XVI voli troppo alto.
Mi sia consentito solo ricordare che se la Chiesa è sopravvissuta fino ad oggi, lo deve anche ai suoi Papi guerrieri.
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Vorrei aggiungere una postilla.
A più di un anno dalla sua elezione, Benedetto XVI si sta dimostrando un autentico messaggero di pace. Inoltre, a leggere bene tra le righe di quel che scrive, si scopre un Pontefice molto più riformatore e aperto di Papa Giovanni Paolo II.
Eppure, Papa Raztinger gode fama di "inquisitore" ed è preda di sprezzante dileggio proprio da coloro che si professano più "moderni".
Forse la nostra millenaria civiltà occidentale, alla soglia del quarto millennio, non è più in grado di guardare oltre l'Immagine?
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1 Comments:
Auguri anche a te.
Hoka
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