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Tuesday, September 12, 2006

La lotta al debito pubblico come priorità per una nuova Destra

Lungi da me "santificare" il nuovo Governatore della Banca d'Italia ma quando Draghi afferma che il Debito Pubblico italiano è il vero freno alla crescita dice una cosa corretta.

Un Debito Pubblico elevato significa da un lato accantonare (o posticipare) gli investimenti dall'altro continuare a sborsare somme elevate per coprire i costi fissi e pagare gli interessi. Significa, quindi, perdere opportunità di sviluppo che i cicli economici ci offrono con l'unico risultato di difendere lo "status quo". Se l'Italia non ha saputo sfruttare la sostenuta crescita economica mondiale degli ultimi anni lo deve soprattutto al suo Debito Pubblico che non le ha consentito di investire debitamente in nuove infrastrutture, nella rivoluzione informatica e nello snellimento dell'Amministrazione.

Ad oggi, abbassare il Debito Pubblico è diventata la priorità numero uno di una efficace politica di Governo. L'unica vera politica di riforma strutturale di cui ha bisogno il nostro Paese.

Purtroppo il Debito Pubblico rappresenta anche il legame più intimo e trasformista tra la Sinistra e la Destra italiane. Da una parte la Sinistra foraggia il suo elettorato elargendo contentini a destra e a manca, dall'altra la Destra appoggia l'indebitamento (in alcuni casi, invita ad una sua crescita!!), al fine di appoggiare le scelte più utilitaristiche del nano-capitalismo italiano lasciando da parte una vera pianificazione di crescita economica. E' per questo che combattere il Debito Pubblico significa, nel breve termine, affrontare delle riforme che sono invise a tutti e che costringe spesso a rivedere i propri ruoli nella Società.
Attualmente, nè la Destra nè la Sinistra hanno il coraggio e la voglia di affrontare il tema e preferiscono ridurre la Politica allo sterile lancio di giaculatorie inconcludenti per aizzare le rispettive claque e distogliere l'attenzione dai veri problemi.
In una delle numerose feste di partito sensa senso di fine settembre (a proposito, chi paga??), Gianfranco Fini si è divertito a fare il "cinese" affermando di aspettare con ansia come i sindacati si comporteranno quando la nuova Finanziaria toccherà le pensioni. A suo dire, i sindacati eviteranno lo scontro a differenza di come hanno fatto con il precedente Governo di Destra....E giù applausi della claque...mia madre, quando lo ha sentito in televisione, ha detto "Che forte stò Fini!! ha ragione!!!"
Io, invece, mi sono incavolato. Ma come? Fini ha voluto dire che durante il suo Governo hanno fatto di tutto per non scontrarsi con il Sindacato? la Casa della Libertà come pensava di portare avanti le riforme strutturali che ci aveva promesso? "concertando" con la CGIL?
Se la nuova generazione della Destra vuole vincere le sfide del futuro deve cambiare registro. Deve avere più coraggio e affrontare di petto temi scomodi come quello del Debito Pubblico.
Meno Destra sociale, quindi, e più attenzione al risanamento dei conti e agli investimenti di struttura.
Senza paura di qualche migliaia di persone che scendono in piazza.

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

sottoscrivo ciao

1:50 am  

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