<$Achab, Moby Dick, credit crunch$>

Friday, September 01, 2006

La sindrome di Achab

[...]
"Oh, mio capitano! mio capitano! Nobile anima! Grande vecchio cuore, dopo tutto! Perchè qualcuno dovrebbe dare la caccia a quell'odioso pesce? Via con me! Fuggiamo queste acque mortali! Torniamo a casa!..." [...]
Ma Achab aveva distolto lo sguardo; come un albero da frutto malato, si scosse e lasciò cadere al suolo la sua ultima mela incenerita.
"Cos'è mai? Quale cosa ignota, imperscrutabile e inumana, quale astuto e crudele signore e padrone nascosto, quale spietato imperatore mi comanda, perchè, contro tutti gli affetti e i desideri naturali, io debba continuare per tutto il tempo a spingere, e a sollecitare, a costringer me stesso, rendendomi temerariamente pronto a fare ciò che nel mio vero, naturale cuore non oserei neppure di pensare? E' Achab veramente Achab? Sono io, Dio mio, o chi altro a sollevare questo braccio?..."
[...]
Tratto da "MOBY DICK" di Herman Melville
Traduzione ( bellissima N.d.C. ) e cura di Pietro Meneghelli
pag. 417
Newton & Compton Editori
2004
*********

Così, circa 160 anni fa, Melville esprimeva, tramite il capitano Achab, le sue convinzioni sui destini dell'Umanità.

Sono sostanzialmente d'accordo con lui.

1 Comments:

Blogger Jinzo said...

Benvenuto in Tocque-Ville. Non credo ci conosciamo, ma vista la descrizione del tuo profilo potremmo avere molto da dirci.
A presto.

J

12:29 pm  

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